La preside del liceo Bottoni di Milano scrive una lettera di incoraggiamento ai giovani alunni bocciati, sottolineando l’importanza della loro identità personale rispetto al rigido termine del completamento del percorso scolastico.

La preside del liceo Bottoni di Milano scrive una lettera di incoraggiamento ai giovani alunni bocciati,

Sono qui a rivolgervi questa lettera non per condannarvi, ma per esprimere il mio dispiacere e la mia amarezza nel dovervi comunicare questa notizia. Quando bocciamo un ragazzo, non è soltanto lui a fallire, siamo anche noi che non siamo riusciti a trovare il modo giusto per aiutarlo a superare le difficoltà. La bocciatura non è un verdetto definitivo, ma un momento di pausa, una sosta lungo il percorso della vostra crescita. Non vi considerate sconfitti, ma prendete questo momento come un’opportunità per imparare e crescere.

So che può sembrare un’ingiustizia, ma la vita non è sempre giusta né lineare. Anche al di fuori di queste mura scolastiche vi troverete di fronte a ostacoli e a decisioni difficili da affrontare. La bocciatura può essere un’esperienza formativa, un modo per capire che la vita non è fatta soltanto di successi, ma anche di cadute e ripartenze. Non siate scoraggiati, ma trasformate questa esperienza in un’opportunità di crescita interiore.

La vita è fatta di sfide e di opportunità, siamo tutti chiamati a superare ostacoli e a imparare dagli errori. Non è importante quanto tempo ci mettiamo per raggiungere un obiettivo, ma la determinazione e la costanza con cui lo perseguiamo. La vostra strada non è ancora definita, avete davanti a voi infinite possibilità e occasioni in cui dimostrare il vostro valore.

Non scoraggiatevi, ma cercate di capire il messaggio che questa bocciatura porta con sé. La vita non è una linea retta, ma un intricato percorso fatto di salite e discese, di curve e di rettilinei. Affrontate ogni momento con la consapevolezza che anche i periodi più bui possono nascondere preziose lezioni da imparare. Non arrendetevi di fronte alle difficoltà, ma vedetele come un’occasione per crescere e migliorare.

Gli studenti promossi e bocciati dell’anno scolastico

 Tanti ti diranno che così resti indietro, che sei un perdente, che non capisci niente:

Giornate di giugno scorso, liceo scientifico Bottoni di Milano. Gli studenti hanno salutato l’anno scolastico con una miscela di ansia e speranza, ognuno con il peso dei propri voti sulle spalle. Sotto i portici, i ragazzi si scambiano sguardi preoccupati, si stringono la mano con sincera solidarietà, consapevoli che l’ora dei verdetti finali si avvicina.

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In quei giorni di fine scuola, la preside Giovanna Mezzatesta scrive una lettera indirizzata agli studenti bocciati. L’istituto ha dovuto constatare un 10% di insuccessi, una percentuale che porta con sé delusione e dispiacere. Nella sua lettera, la preside coglie l’occasione per rivolgersi a quei ragazzi che dovranno affrontare l’amaro sapore della ripetizione dell’anno. Le parole di Mezzatesta, cariche di empatia e sostegno, brillano come un faro di comprensione in un mare di incertezze.

E’ proprio in questi momenti, in cui si giocano le sorti di una giovane vita, che emerge l’importanza di un approccio umano all’istruzione. La scuola non dovrebbe essere soltanto un luogo in cui si apprendono nozioni disciplinari, ma un ambiente in cui si coltivano valori umani come la solidarietà, l’empatia, l’accettazione del diverso. In fondo, la vita è fatta di sfide e non sempre si vince al primo tentativo. La bocciatura, se affrontata con la giusta prospettiva, può essere una lezione preziosa, un’occasione per rialzarsi rinnovati e consapevoli delle proprie potenzialità.

Sarà importante che gli alunni bocciati non si sentano isolati, ma accompagnati e sostenuti nella loro crescita. L’importanza di avere un’istituzione scolastica che si prenda cura dei suoi studenti in modo umano e non puramente disciplinare è fondamentale. Troppo spesso, la burocrazia e il rigore normativo del sistema educativo finiscono per sacrificare la centralità dell’uomo e delle sue emozioni.

Nell’attuale scenario, caratterizzato da una società sempre più frenetica e competitiva, è necessario riscoprire il valore della compassione, della vicinanza e della solidarietà. La scuola, luogo di formazione non solo intellettuale ma anche personale, dovrebbe essere il primo a promuovere questi valori. L’educazione non riguarda soltanto la mente, ma anche il cuore e lo spirito.

La lettera ufficiale della preside della scuola

So già che non mi crederai, ma quando alziamo la mano per decidere la non ammissione

Caro/a studente/a bocciato/a, Immagino che ci starai odiando. Forse pensi che abbiamo voluto punirti. O addirittura che l’abbiamo fatto perché ci stai antipatico/a. No. Non è così che va. So già che non mi crederai, ma quando alziamo la mano per decidere la non ammissione stiamo male. Bocciare un ragazzo/a significa ammettere di aver fallito.

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Abbiamo perso una partita. Abbiamo giocato male. Ma è una partita, non è tutto il campionato. Non abbatterti. Non cambiare scuola.

Tanti ti diranno che così resti indietro, che sei un perdente, che non capisci niente: non è così. Adesso un anno ti sembra un’eternità. Hai il tempo dalla tua. Fra dieci anni nessuno si ricorderà di questa bocciatura. Tutti guarderanno la persona che sarai diventato/a, non certo quanti anni ci hai messo a finire la scuola.

Quasi sempre è dagli insuccessi che nascono le più grandi vittorie. Credi in te stesso/a ancora più di prima, come noi faremo con te. E se hai bisogno di piangere, piangi. Presto saranno lacrime di gioia.

avrebbe certamente aggiunto che nella vita possiamo sentirci bocciati e respinti da situazioni, persone o esperienze, ma ogni insuccesso può diventare un punto di partenza per una nuova e inaspettata avventura. Ogni rifiuto può portare a scoprire lati inaspettati di noi stessi e ad aprire nuove porte che non avremmo mai immaginato. Non bisogna temere le sconfitte, ma cercare di imparare da esse e trasformarle in opportunità di crescita e cambiamento.

Il punto di vista del pedagogista: afferma che “La scuola riflette la realtà della vita”

L'educazione non riguarda soltanto la mente, ma anche il cuore e lo spirito.

Nel cammino di ogni ragazzo, la bocciatura rappresenta un punto cruciale, una sorta di bivio che lo spinge a guardare avanti con occhi nuovi, pronti ad affrontare le sfide che la vita gli riserverà. Certo, la scuola è un microcosmo che riflette in piccolo le dinamiche della società, e le sue decisioni hanno un impatto profondo sul percorso di crescita dei giovani.

Ma la bocciatura, in fin dei conti, è solo uno dei tanti ostacoli che si incontra lungo il tragitto. La vita, con la sua complessità e imprevedibilità, pone di fronte a ognuno di noi delle prove da superare, delle sfide da affrontare. Ecco perché, alla fine, la bocciatura a scuola non è altro che una delle prime lezioni sulla resilienza e sulla capacità di rialzarsi dopo una caduta.

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La missione educativa della scuola, quindi, non può limitarsi a valutare e giudicare, ma deve anche puntare a formare individui consapevoli e pronti ad adattarsi alle situazioni che incontreranno lungo il loro percorso. È importante che la scuola trasmetta ai ragazzi l’importanza della flessibilità, della capacità di reagire dinanzi alle avversità, così da prepararli ad affrontare con determinazione e coraggio le sfide del mondo esterno.

In questo senso, la bocciatura può essere vista come un momento di riflessione e crescita, un’occasione per riconsiderare le proprie strategie e individuare le aree in cui si ha bisogno di supporto e sostegno. È un campanello d’allarme che invita a guardare dentro di sé e a chiedersi cosa si può fare per recuperare il terreno perso.

Anche i genitori, in questa delicata fase, hanno un ruolo determinante. Spesso si sentono in colpa di fronte alla bocciatura del proprio figlio e si trovano a lottare con il desiderio di proteggerlo da un eventuale fallimento. Tuttavia, è importante comprendere che l’accettazione della sconfitta e la capacità di affrontare le proprie debolezze sono parte integrante del percorso di crescita di ogni individuo.

In fondo, la bocciatura a scuola non è altro che uno dei tanti capitoli di un libro molto più ampio, quello della vita. E come tutte le sfide che incontriamo lungo il cammino, può essere affrontata con resilienza e determinazione, diventando così un tassello fondamentale nella costruzione di sé stessi.