È sorprendente come i bambini riescano a cogliere particolari di noi che spesso non vediamo nemmeno noi stessi. La fase delle figure umane a forma di patata, come la chiami tu, è certamente un momento di libertà artistica e di creatività pura. Guardarsi attraverso gli occhi dei nostri figli può essere un esercizio di umiltà e di auto-riflessione: forse è proprio la nostra stranezza e unicità che colpisce i loro occhi giovani e pieni di meraviglia.
Il confronto tra la nostra percezione di noi stessi e quella dei nostri figli ci ricorda quanto sia importante mantenere la capacità di stupirci di fronte al mondo, di accettare le differenze e di abbracciare la bellezza dell’unicità di ciascuno. E forse, in fondo, quei ritratti disegnati dai nostri bambini sono un invito a essere più indulgenti verso noi stessi, a riscoprire la bellezza dell’essere diversi e a lasciare spazio alla fantasia e all’immaginazione.
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