![Come si affronta la delusione di dover ripetere l’anno a settembre di un figlio? Accettando questo Come si affronta la delusione di dover ripetere l’anno a settembre di un figlio? Accettando questo](https://ilsitodellanonna.com/wp-content/uploads/2024/01/hilds-September-failure-by-accepting-it-as-a-step-towards-adulthood-1024x574.webp)
In realtà, non possiamo mai dimenticare che il successo o il fallimento di un figlio non può essere ridotto soltanto al ruolo dei genitori. La vita è fatta anche di scelte personali, di esperienze che plasmano il carattere e l’approccio ai problemi. La bocciatura può essere un’occasione per imparare a gestire le proprie difficoltà, a lavorare sodo e a superare gli ostacoli.
La vita adulta è piena di alti e bassi, di successi e delusioni. Non sempre si otterrà ciò che si desidera al primo tentativo e spesso si dovranno affrontare prove difficili. Ecco perché la bocciatura a scuola può essere considerata come un’anticipazione di queste sfide. Un’opportunità per crescere, per imparare a prendersi le proprie responsabilità e a superare le proprie limitazioni.
Il successo non si misura solo dai voti sulla pagella, ma anche dalla capacità di affrontare gli ostacoli e di non arrendersi di fronte alle difficoltà. Forse, la bocciatura di un figlio non è così tragica come può sembrare. Può essere una lezione preziosa per la vita adulta, un passo verso la maturità e l’autonomia.
Qual è il significato della bocciatura?
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Gli studenti che vengono bocciati si trovano di fronte a una situazione di sconfitta, una sconfitta che non riguarda solo loro ma anche le loro famiglie. La bocciatura non è soltanto una mancanza di promozione, ma anche un dolore morale che tocca da vicino genitori, insegnanti e compagni di classe.
Potremmo anche considerare la bocciatura come un punto di svolta, una pausa forzata che può portare a una riflessione più profonda sull’importanza dell’apprendimento e dei metodi e strategie di studio. Inoltre, potrebbe rappresentare un’opportunità per gli studenti di riconsiderare il proprio percorso educativo e individuare eventuali carenze da colmare.
Mentre la bocciatura può essere un momento difficile da affrontare, è anche un momento in cui si possono imparare importanti lezioni sulla responsabilità, sull’impegno e sull’importanza di ricevere il supporto necessario. In fondo, la vita è fatta di alti e bassi, e la bocciatura può essere vista come un ostacolo da superare e un’occasione per crescere e maturare.
In definitiva, la bocciatura rappresenta un momento critico, ma può anche essere un’opportunità per imparare, crescere e migliorarsi. Come in molti aspetti della vita, è importante affrontare le sfide con determinazione e guardare avanti con speranza e fiducia nel proprio potenziale.
Essere bocciati a scuola: un passaggio fondamentale verso l’ingresso nella vita adulta
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La bocciatura fa parte della gamma di esperienze che la vita ci può proporre e tra queste, quindi, annoveriamo quelle belle e brutte , rilevanti ed irrilevanti, salienti e di poco conto ecc ecc. In ogni caso, che si veda la bocciatura come una opportunità o che la si veda come un trauma, si tratta di una esperienza, di un gradino da salire , di un pezzo in più di quel futuro adulto. Ecco, è qui la parola chiave di tutto il ragionamento: “Adulto”.
Quando chiedo ai genitori ” Raccontatemi di come, secondo voi, siete diventati autonomi, indipendenti, insomma, adulti “, le risposte, nella gran parte dei casi, suonano all’unisono ” Io non avevo genitori attenti come lo siamo noi con nostro figlio. Quando ero piccola/o io non era come adesso. Io ho imparato a cavarmela fin da subito a differenza sua “. I genitori associano spesso una certa ” lontananza educativa ” alla loro capacità di crescere responsabili o quanto meno autonomi. Non tutti rispondono così, ma ai fini del ragionamento risulta davvero utile estrapolare questo genere di risposte.
Dobbiamo lasciare che i ragazzi diventino adulti muovendo i propri passi anche quando sembrano battute d’arresto Proprio come questi genitori, tutti i ragazzi hanno bisogno di una certa “distanza” per fare sì che le esperienze della loro vita vengano vissute a pieno e non protette dai genitori. Se non lasciassimo ai ragazzi l’opportunità di muovere i propri passi, anche quando sembrano delle battute d’arresto, come potremo pensarli “adulti” e come potrebbero sentirsi tali loro stessi? Avere il timore perenne che possano non farcela , è sintomo di una profonda sfiducia che andrà a colpire inesorabilmente anche loro.
Ecco, dunque, per quei genitori che non si sono convinti con la prima definizione, un riposizionamento su ciò che è davvero importante quando si viene bocciati, al di là delle ragioni, motivazioni, limiti o ingiustizie presunte. Ciò che davvero importa è l’ esperienza di vita che deve a tutti i costi essere preservata da tutto ciò che non ha a che fare con il ragazzo, ma che ha a che fare con il nostro sentirci genitori.
La bocciatura, così come gli esami di riparazione costituiscono una battuta d’arresto, è fuori dubbio. Allo stesso tempo, se Rita Levi Montalcini e Giulio Andreotti fossero stati identificati con quell’esperienza, probabilmente oggi parleremmo di adulti differenti.