Storie di genitori che ce la fanno e storie di genitori che non ce la fanno: noi che non siamo donne perfette e invidiamo i genitori superorganizzati

Storie di genitori che ce la fanno e storie di genitori che non ce la fanno:

Mi chiamo Graziella e ho un nome che suona come la fine di una risata, come l’eco di un tempo passato. La mia vita è costellata di due globuli rossi, creature silenziose e preziose, che richiedono cure e attenzioni costanti. Sono la mia responsabilità, eppure spesso mi chiedo se riesco a star dietro a tutto, se riesco a mantere in equilibrio la mia vita personale con le incombenze quotidiane.

L’amore per la lettura è stato il mio rifugio per anni, ma ora devono essere gli strumenti della mia figlia a fare eco fra queste mura. La mia passione per il cinema è stata appannata dalla necessità di trovare film adatti a sua figlia, e a volte mi ritrovo a desiderare una serata libera per gustarmi un classico senza dovermi preoccupare di censure o scene inappropriare. La mia voglia di dormire, di concedermi del tempo per me stessa, è stata sopraffatta dalle esigenze della mia bambina e dalle sue attività extrascolastiche.

La vita di genitore mi ha reso consapevole delle mie limitazioni, ma anche delle mie capacità. Sono disordinata, sì, ma riesco comunque a gestire la quotidianità. Mi sento spesso meno organizzata degli altri genitori, ma mi piace credere che quella mancanza di rigore sia compensata dalla mia capacità di adattamento. Ogni genitore ha il suo stile, le sue priorità: noi abbiamo scelto una scuola Montessori, e questo influisce sulle nostre decisioni e sulle nostre giornate.

La maternità è un’avventura lunga una vita, fatta di compromessi, rinunce e momenti di pura euforia. La mia storia è fatta di tante piccole sfide quotidiane, di momenti di stanchezza e di puro entusiasmo. E non c’è nessuna teoria pedagogica che possa prepararti a tutto questo. Ma è proprio in queste sfide che si nasconde la bellezza di essere genitori, nella capacità di adattarci, di imparare e di crescere insieme ai nostri figli.