In un municipio di Milano, tre consiglieri di FDI hanno presentato una mozione in cui si chiede la gratuita dei nidi in città. Il motivo addotto è la necessità di consentire alle madri di adempiere al loro compito di mettere al mondo figli, nonostante il carovita che le costringe a contribuire al sostentamento della famiglia. La diminuzione esponenziale della natalità in Italia è citata come una conseguenza delle difficoltà economiche che spingono le donne a rinunciare ad avere figli.
La mozione, pur presentando un obiettivo ragionevole come rendere accessibili i nidi ai neogenitori, si evince un’immagine della donna come vittima del costo della vita e costretta a un lavoro che deve solo garantire il sostentamento familiare. Ma questa visione non tiene conto delle donne che scelgono una vita professionale per passione o che decidono consapevolmente di non avere figli.
L’idea di mettere al mondo figli non può essere considerata un compito automatico delle donne. Essere donna non implica automaticamente essere destinata alla maternità. La soluzione ai problemi di conciliazione tra lavoro e famiglia non può consistere nel limitare le scelte delle donne, ma piuttosto nel fornire servizi che permettano loro di scegliere liberamente e che aiutino entrambi i genitori a conciliare lavoro e vita familiare.
Nel mondo attuale, purtroppo, la libertà di scegliere è un lusso che poche famiglie possono permettersi, e i servizi di assistenza all’infanzia devono essere pensati per favorire la libertà di scelta e la conciliazione tra vita privata e professionale.
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