In Colombia, apre una scuola che ha l’obiettivo di insegnare agli uomini a svolgere mestieri domestici e a imparare a cambiare i pannolini.

In Colombia, apre una scuola che ha l’obiettivo di insegnare agli uomini a svolgere mestieri domestici

Nelle congestionate strade di Bogotà, tra i palazzi coloniali e i chiassosi mercati, si cela un’iniziativa silenziosa e rivoluzionaria, un’idea che si propone di sconvolgere le fondamenta stesse della società colombiana. È la Escuela de hombres al cuidado, la scuola degli uomini per il lavoro di cura, un luogo dove gli uomini possono imparare a svolgere quelle mansioni che per secoli sono state considerate appannaggio esclusivo delle donne. In un paese profondamente radicato in una struttura patriarcale, questa istituzione si propone di sradicare i concetti di maschilismo che da troppo tempo hanno dominato la vita quotidiana delle famiglie colombiane.

Il programma di questa scuola è tanto audace quanto semplice: insegnare agli uomini le basi dell’attività domestica e della cura dei figli. Ma questo non è il solo obiettivo. La scuola mira anche a riformulare il concetto stesso di cura come un lavoro non retribuito, combatte le violenze economiche in famiglia e promuove azioni non violente per risolvere situazioni conflittuali in ambito domestico. In un paese dove la violenza sulle donne è ancora una grave piaga sociale, l’obiettivo di questa scuola va ben oltre il cambio del pannolino o la cucina della cena. Si tratta di una rivoluzione culturale che cerca di eliminare le narrazioni di discriminazione e violenza di genere, per garantire a tutti il diritto a vivere una vita dignitosa e libera dalla violenza.

Le lezioni offerte dalla scuola sono varie e stimolanti. Gli uomini imparano a cucinare, a gestire le pulizie di casa, a prendersi cura dei propri figli e degli anziani. Ma non è solo una questione pratica: la scuola si avvale della guida di psicologi e pedagogisti per aiutare gli uomini a imparare a gestire in modo non violento le proprie emozioni e quelle delle persone a loro vicine. È un cambio di prospettiva, uno sforzo per superare uno stigma profondamente radicato nella cultura latinoamericana.

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L’iniziativa non si ferma all’interno delle aule. Il team della scuola viaggia per la città a bordo di uno scuolabus, raggiungendo quartieri popolari e luoghi frequentati principalmente dagli uomini, come gli stadi. Si cerca di coinvolgere un numero sempre maggiore di uomini, di diffondere la cultura della cura e dell’equità in tutta la città. E non si tratta solo di una questione di insegnamento pratico, ma di un’autentica rivoluzione culturale che cerca di trasformare le mentalità e le dinamiche familiari.

Ma questa iniziativa è solo un tassello in un mosaico più ampio. Il Governo colombiano si sta impegnando a promuovere una cittadinanza premurosa, che incorpori pratiche di inclusione, equità e risoluzione pacifica dei conflitti. Si tratta di un progetto ambizioso, che cerca di trasformare la società colombiana da dentro, a partire dalle relazioni quotidiane.

In un paese come la Colombia, dove la violenza sulle donne è ancora una realtà allarmante, questo tipo di iniziative è di vitale importanza. Ma non è solo una questione di violenza: si tratta di un cambio culturale più profondo, di un tentativo di guardare in faccia una mentalità radicata e di trasformarla. È un passo verso una società più equa, più pacifica, più libera. Un’idea piccola e silenziosa, ma con un impatto potenziale enorme. E chissà, magari un giorno, il cambio del pannolino del neonato potrebbe non essere più un compito “da donne”, ma una semplice pratica familiare, condivisa da tutti.