Nella lettera rivolta alla comunità scolastica, il preside Paolo Fasce esprime il suo forte senso di responsabilità nel veicolare un messaggio educativo contro la cultura dello stupro, che continua a mietere vittime e a diffondere violenza di genere. Il desiderio di Fasce è quello di sensibilizzare i giovani studenti affinché diventino veri e propri “bonificatori” della società, combattendo attivamente contro la violenza e i discorsi che la alimentano.
Il dirigente si pone come educatore consapevole che l’istruzione non debba limitarsi ai contenuti puramente accademici, ma debba anche abbracciare una dimensione etica e civica. Egli ritiene che la responsabilità sia di tutti coloro che fanno parte della comunità scolastica, compresi gli studenti stessi, i loro genitori e il personale scolastico. La circolare è un invito esplicito a riflettere e agire contro la cultura dello stupro che trova espressione sia in comportamenti atroci, come quelli emersi nella vicenda di Palermo, sia in discorsi e atteggiamenti che, anche se non illegali, possono portare alla stessa direzione deviata.
L’uso di metafore come “bonificatori” evidenzia la volontà del preside di coinvolgere attivamente i suoi studenti nel processo di pulizia e depurazione della società dalla cultura dello stupro. Questa metafora suggerisce anche che il cambiamento deve partire da gesti e azioni concrete, da un’attenzione costante verso le parole e i comportamenti di tutti i giorni.
Fasce riflette anche sulla trasformazione della percezione della violenza nel corso del tempo, evidenziando come, oggi, grazie ai mezzi di comunicazione e alla sovraesposizione mediatica, atti violenti e discorsi misogini troverebbero maggiore visibilità rispetto al passato. La mancanza di un’educazione digitale adeguata è un altro punto su cui il preside si sofferma, evidenziando come la mancanza di consapevolezza su come usare i mezzi di comunicazione possa contribuire a diffondere la cultura della violenza.
Infine, la circolare si conclude con un richiamo alla responsabilità individuale e alla consapevolezza del proprio ruolo all’interno della società. Fasce esorta gli studenti a non rimanere in silenzio di fronte a situazioni di degenerazione e a prendere posizione contro la violenza, facendo leva sulla consapevolezza che la carne è carne solo se considerata oggetto e che combattere la cultura dello stupro è un atto di maturità e responsabilità.