Nella città di Milano, il sindaco Beppe Sala ha annunciato con un video sui social network la ripresa delle registrazioni all’anagrafe dei bambini nati all’estero da due padri, anche se con la sola indicazione del genitore con il quale il minore mantiene un rapporto di sangue. Questa decisione è stata presa dopo lo stop imposto lo scorso gennaio in seguito a una risposta del Ministero degli Interni. La novità arriva quindi da un dialogo tra il Comune di Milano e il Ministero dell’Interno, che ha portato a una svolta rispetto alla situazione degli ultimi mesi.
Il sindaco ha sottolineato l’importanza di evitare che i minori si trovino in Italia senza alcun atto che certifichi il legame con la propria famiglia, segnalando le numerose difficoltà connesse a una mancanza di documentazione ufficiale. Senza registrazione, i minori non possono ottenere la residenza né la carta d’identità, il che può compromettere il loro accesso all’istruzione, ad esempio ai servizi educativi per l’infanzia.
La decisione del Comune di Milano comporta la valutazione degli atti prodotti all’estero che attestano il legame biologico tra il bambino e il genitore, con la possibilità di procedere alla trascrizione parziale del minore. Tuttavia, questa soluzione non tutela pienamente il legame con l’altro padre, privando il minore del diritto di avere un altro genitore con diritti e doveri di cura nei suoi confronti.
Nonostante sia solo un piccolo passo avanti, come ha sottolineato il sindaco Sala, questa decisione evita alle coppie di papà di dover affrontare un ulteriore iter in tribunale, offrendo loro una certezza in più. Tuttavia, la strada verso un pieno accoglimento sociale e giuridico delle famiglie omogenitoriali resta ancora lunga. In un contesto in cui si discute di valori “tradizionali” e di tutela di princìpi non meglio specificati, anche un piccolo spiraglio di cambiamento può portare luce e speranza a chi lotta per la propria famiglia.
In questo contesto, come in molti altri, si possono notare le sfide e le contraddizioni della società contemporanea, dove la lotta per i diritti delle minoranze e la difesa della diversità trovano spesso ostacoli e resistenze.
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