Lotus Birth, la pratica controversa che consiste nel non tagliare il cordone ombelicale alla nascita del neonato

Lotus Birth, la pratica controversa che consiste nel non tagliare il cordone ombelicale alla nascita del

L’idea di lasciare il cordone ombelicale attaccato al neonato come il fiore di loto rimasto attaccato al suo stelo, è certamente suggestiva. Si potrebbe quasi immaginare il bambino come un frutto maturo attaccato al ramo dell’albero della vita, traghettato dal grembo materno verso la sua nuova esistenza. Ma la realtà è ben diversa dalle suggestioni poetiche.

La scienza non offre alcun supporto a questa pratica, e anzi evidenzia potenziali rischi legati a infezioni e complicanze per il neonato. La natura stessa, in molti casi, insegna che il distacco del cordone ombelicale avviene in modo naturale e fisiologico, senza bisogno di interventi o rituali particolari.

In un mondo in cui la medicina ha compiuto passi da gigante nell’assicurare la salute e il benessere dei neonati e delle madri, sembrerebbe quasi un passo indietro volersi affidare a pratiche senza basi scientifiche. Eppure, c’è qualcosa di affascinante nell’idea di lasciare che la natura segua il suo corso, senza fretta né forzature.

La vita stessa è fatta di distacchi e connessioni, di fioriture e cadute, di momenti di completa dipendenza e di progressiva autonomia. Forse il Lotus Birth, pur nella sua discutibile validità scientifica, rimanda a un desiderio profondo di restare legati alle radici, di non tagliare troppo in fretta i legami che ci tengono ancorati a ciò che ci ha generato. Ma la vita, spesso, ci insegna che è nel distacco che si trova la vera possibilità di crescita e di evoluzione.

il processo di funzionamento di questo sistema?

 Eppure, l'attesa paziente del clampaggio del cordone comporta anche rischi, come l'incremento dell'incidenza di ittero

Nel momento della nascita, la separazione tra il bambino e la placenta è solo l’inizio di una serie di divisioni e distacchi che caratterizzeranno la vita della creatura umana. Come il cordone ombelicale che si spezza, così si spezzano e si rinnovano innumerevoli legami nel corso del tempo.

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La placenta, simbolo di quell’organo temporaneo che ha nutrito e protetto il bambino nel grembo materno, diventa anch’essa un’entità separata, destinata a essere scartata e dimenticata. Ma è nella natura stessa delle cose che il legame tra madre e figlio non possa essere cancellato così facilmente, così come non possono essere cancellati i legami che ci legano alla nostra origine, al nostro passato, alle persone e alle esperienze che ci hanno plasmato.

Il desiderio di preservare la placenta, di tenerla vicino al neonato, forse è anche il riflesso di un’istintiva necessità di preservare e proteggere i legami, di non separarsi troppo velocemente da ciò che ci ha generato. Eppure, come in tutte le cose della vita, bisogna imparare a lasciar andare, a separarsi, a lasciare che le nuove connessioni si creino e si rafforzino nel corso del tempo.

Così come la placenta deve essere rimossa per permettere al bambino di respirare e crescere autonomamente, così noi dobbiamo affrontare i distacchi e le separazioni per poter crescere, evolvere, diventare chi siamo destinati ad essere. Eppure, nella nostra incessante ricerca di indipendenza e autonomia, non possiamo dimenticare che siamo tutti legati l’uno all’altro, che siamo fatti degli stessi legami e connessioni che ci collegano al mondo intero. La vita è un eterno equilibrio tra separazione e unione, tra distacco e attaccamento, tra conservazione e trasformazione.

I benefici del parto con il metodo del “Lotus Birth

Eppure, nella nostra incessante ricerca di indipendenza e autonomia, non possiamo dimenticare che siamo tutti legati

Il ritardo nel clampaggio del cordone ombelicale

 Eppure, l'attesa paziente del clampaggio del cordone comporta anche rischi, come l'incremento dell'incidenza di ittero

Nei meandri più nascosti delle pratiche legate alla nascita, si apre un varco per esplorare un’inconsueta pratica chiamata Lotus Birth, la cui essenza risiede in un gesto di grande intimità: non tagliare il cordone ombelicale con celerità ma attendere pazientemente che esso stesso si separi dalla nuova vita che ha appena iniziato. Questa pratica, che contrasta con il clampaggio ritardato del cordone, è un’apertura verso un mondo di rituali antichi e di connessioni profonde tra madre e bambino, che si riflettono nei benefici scientifici che si susseguono.

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L’idea di lasciare che il cordone ombelicale si separi in modo naturale, permettendo al neonato di ricevere tutte le sostanze vitali che esso trasporta, evoca un senso di continuità e protezione, di passaggio graduale da una vita all’altra, che non può non suscitare riflessioni profonde sulla nostra relazione con la natura e sulle pratiche mediche che ci circondano.

L’aumento dei livelli di ematocrito e di ferro nell’infanzia, così come la migliore costituzione dei globuli rossi nel neonato, ci invitano a considerare come la natura stessa fornisca le risorse per la crescita e lo sviluppo, e come la semplicità di alcuni gesti possa avere riflessi così profondi sulla salute e sul benessere.

Eppure, l’attesa paziente del clampaggio del cordone comporta anche rischi, come l’incremento dell’incidenza di ittero nel neonato. Ciò ci ricorda che, anche di fronte a pratiche millenarie, la scienza e la medicina hanno il compito di valutare attentamente i pro e i contro, senza dimenticare che ogni scelta nel campo della cura della vita è costellata di incertezze e di desideri contrastanti.

I rischi per la salute associati alla pratica del Lotus Birth

Nella vita, così come nella gestazione, ci sono molti misteri e incertezze che ci circondano. Come la placenta, che una volta separata dall’utero diventa un simbolo della transizione dalla vita all’oltre, anche noi siamo soggetti all’ineluttabile deterioramento e alle possibili infezioni della condizione umana. Non esiste un modo standard per affrontare le sfide della vita, e spesso dobbiamo improvvisare e trovare le nostre strade, così come alcune persone decidono di conservare la placenta in modi diversi e non convenzionali.

Nelle nostre vite, cerchiamo spesso di preservare ciò che ci è caro, di proteggere ciò che amiamo. Ma non sempre c’è una risposta definitiva o scientificamente provata su come farlo. Come la placenta, anche noi siamo soggetti ai misteri della vita e alla mancanza di certezze. Eppure, nonostante tutto, continuiamo a cercare modi per dare senso e significato a ciò che ci circonda, anche se non sempre possiamo contare su evidenze di benefici o supporto scientifico.