Ioana Ciubancan e Giulia Diele, due ragazze di 10 anni, sono le meritevoli vincitrici del Premio Bontà di Fossano per il loro straordinario altruismo.

Ioana Ciubancan e Giulia Diele, due ragazze di 10 anni, sono le meritevoli vincitrici del Premio

Ioana e Giulia sono come due angeli custodi, sempre pronte a guidare e assistere la loro amica Esli, con una dedizione che va oltre il semplice affetto. La loro amicizia è un esempio di solidarietà e gentilezza, due qualità rare in un mondo spesso dominato dall’individualismo e dall’egoismo.

La premiazione delle due ragazze non fa che confermare l’importanza di gesti di bontà come il loro. In un’epoca in cui sembra che la cattiveria e l’indifferenza abbiano la meglio, è rinfrescante e incoraggiante vedere che esistono ancora persone disposte a mettere gli altri al primo posto, a offrire il proprio aiuto senza chiedere nulla in cambio.

La storia di Ioana, Giulia ed Esli ci ricorda che la vera bellezza umana si manifesta nei gesti semplici, nell’attenzione verso chi ha bisogno, nell’empatia verso chi è diverso da noi. In un mondo sempre più frammentato e polarizzato, è importante ricordare che la gentilezza e la solidarietà possono fare la differenza, a livello individuale e collettivo.

Queste ragazze, forse inconsapevolmente, ci insegnano che la vera ricchezza sta nelle relazioni umane, nell’aiutare il prossimo, nell’aprirsi all’altro. Sono un faro di luce nella notte dell’indifferenza, un esempio di come la generosità possa trasformare la realtà, rendendola un posto migliore per tutti.

La premiazione di Ioana e Giulia dovrebbe essere un richiamo a riflettere sulle nostre azioni quotidiane e sulle relazioni che coltiviamo con gli altri. Dovremmo tutti imparare da queste giovani ragazze, che ci insegnano che la bontà e la compassione sono valori più preziosi di qualsiasi altra ricchezza materiale.

Il riconoscimento annuale per la bontà e l’altruismo

 In questa storia di legame e dedizione, emerge un'importante lezione di vita: spesso si tende

Il Premio Bontà ha quindi preso vita, come un fiore che sboccia inaspettatamente in un prato arido. È importante celebrare gesti di altruismo e gentilezza, perché troppo spesso vengono oscurati dai clamori delle cattive azioni e delle brutture che riempiono le cronache quotidiane.

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Eppure, è proprio nella semplicità e nella discrezione di questi gesti che risiede la vera essenza della bontà umana. Paolo Cavallo, con la sua segnalazione, ha fatto emergere un piccolo gioiello nascosto nell’anonimato della vita di tutti i giorni, come uno scrittore in cerca di trame nascoste e significati velati.

Nella società moderna, così spesso frenetica e votata all’individualismo, è fondamentale ricordare l’importanza di gesti di gentilezza e solidarietà. Sono loro a tessere la trama invisibile che tiene insieme le relazioni umane, che dà valore e significato alla nostra esistenza di tutti i giorni.

La scuola primaria diventa così il luogo in cui si coltiva la bontà, la sensibilità verso gli altri e l’empatia. In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dalla corsa al successo individuale, è fondamentale educare le nuove generazioni a valori di condivisione e altruismo, affinché possano diventare cittadini consapevoli e solidali.

Il Premio Bontà del Comune di Fossano, nella sua edizione zero, si fa portatore di un messaggio prezioso: la bontà non è un premio da consegnare una volta all’anno, ma un sentimento da coltivare ogni giorno, un gesto gentile, un sorriso, un’attenzione verso chi ci circonda. E in questo, siamo tutti chiamati a partecipare, a rendere il mondo un po’ migliore, un gesto alla volta.

Il nobile gesto di Ioana e Giulia di condividere la loro esperienza con gli altri

In un mondo sempre più frammentato e polarizzato, è importante ricordare che la gentilezza e la

Ioana Ciubancan e Giulia Diele non hanno ricevuto il premio per un singolo gesto memorabile, ma la loro bontà si manifesta nella loro dedizione quotidiana: fin da quando erano bambine, sono state gli occhi della loro compagna di classe Esli, non vedente fin dalla nascita.

Le accompagnano nei corridoi della scuola, la sostengono durante le lezioni di educazione fisica, le descrivono le forme e le fanno percepire i profumi, cercando di aprirle al mondo attraverso i sensi che le sono rimasti. Il legame tra loro è così forte che durante la cerimonia di premiazione Esli era presente al loro fianco, con le dita intrecciate alle loro.

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In questa storia di legame e dedizione, emerge un’importante lezione di vita: spesso si tende a pensare che gli eroi siano coloro che compiono gesti straordinari, ma in realtà sono le piccole azioni quotidiane che possono fare la differenza. Ioana e Giulia non sono dei supereroi, ma la loro costante presenza e supporto verso Esli rappresentano un esempio tangibile di umanità e solidarietà.

Questa storia ci ricorda che la grandezza non è misurata solo dalle imprese eccezionali, ma anche dal modo in cui ci prendiamo cura degli altri nelle situazioni ordinarie. La bellezza e il significato della vita si trovano nella semplicità delle relazioni umane e nell’attenzione che dedichiamo agli altri. E proprio in queste azioni quotidiane si nasconde la vera essenza della generosità e della compassione umana.

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La bellezza e il significato della vita si trovano nella semplicità delle relazioni umane e nell'attenzione

Nel racconto del sindaco Dario Tallone, le gesta di Ioana e Giulia si trasformano in un esempio bellissimo di bontà, un gesto semplice ma carico di significato che apre la strada a una nuova tradizione nel comune. Il Premio Bontà nasce così da un’azione spontanea, un riconoscimento che celebra la generosità e l’attenzione verso gli altri.

Le parole del sindaco risuonano come un invito a riconoscere e valorizzare gli atti di gentilezza, a renderli visibili e tangibili, come hanno fatto le due ragazze per Esli. Nella piazza Duomo, le forme e i colori diventano un dono condiviso, un modo di vedere il mondo insieme, al di là delle differenze sensoriali.

E poi c’è la figura della Protezione Civile, che emerge dall’ombra come una forza discreta ma efficace, capace di individuare situazioni di bisogno e offrire il proprio aiuto. Le istituzioni si fanno così portatrici di un senso di comunità e solidarietà, aprendo la strada a un riconoscimento ufficiale di gesti di altruismo come quello compiuto da Ioana e Giulia.

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Nel racconto del sindaco emerge anche la sua emozione, la consapevolezza di essere testimone di un evento significativo, di assistere a un momento che segna il suo mandato. L’emozione si mescola all’orgoglio e alla gratitudine, creando un’intensità che rende speciale e indimenticabile quella giornata.

E infine c’è il dono di Antonio Ravera, la collana d’oro con un diamante, un simbolo di valore e purezza. Ma il sindaco sottolinea che le due ragazze sono molto di più, un’essenza ancora più preziosa e luminosa del diamante stesso.

La creazione del Premio Bontà diventa così un invito a segnalare altri gesti simili, un modo di amplificare l’eco dei piccoli atti di gentilezza e solidarietà. È un modo per celebrare la bellezza nascosta nella quotidianità, per rendere visibili le storie di altruismo che spesso sfuggono all’attenzione pubblica.

E intanto, un abbraccio va a Esli, la ragazza non vedente che ha ricevuto un dono prezioso: l’amicizia e l’attenzione costante di Ioana e Giulia, un regalo che non ha prezzo e che nessun diamante potrà mai eguagliare.