L’importanza del rooming-in per il neonato: perché è fondamentale che stia in stanza con la madre in ospedale

L’importanza del rooming-in per il neonato: perché è fondamentale che stia in stanza con la madre

Questo cambiamento radicale negli ospedali ha suscitato reazioni contrastanti: da un lato c’è chi giustamente teme che le neo-mamme possano sentirsi sopraffatte dalla responsabilità di prendersi cura del neonato giorno e notte, dall’altro c’è chi vede questa pratica come un passo avanti verso una maggiore umanizzazione dell’assistenza alla nascita.

E in effetti, il Rooming-in non riguarda solo il benessere del neonato, ma anche quello della madre. Il contatto costante con il bambino può aiutare la neo-mamma a recuperare più rapidamente dal parto e a sviluppare un legame affettivo più forte con il suo piccolo.

In un’epoca in cui le tecnologie mediche sembrano sempre più invadere i momenti più intimi e personali della vita, il Rooming-in può essere visto come una piccola resistenza, un tentativo di preservare l’aspetto umano e relazionale dell’esperienza della nascita.

È vero che ci sono situazioni in cui il Rooming-in potrebbe non essere consigliato, ad esempio in caso di complicazioni durante il parto o se la madre ha bisogno di riposo dopo un intervento chirurgico. Ma l’importante è che questa pratica venga proposta alle neo-mamme come un’opportunità, e non imposto come un obbligo.

In definitiva, il Rooming-in non è solo una questione di cure fisiche, ma riguarda anche la sfera emotiva e relazionale. È una piccola rivoluzione silenziosa che mette al centro il legame indissolubile tra madre e figlio, un legame che ha il potere di plasmare il corso stesso della vita umana. E in un mondo sempre più frenetico e distante, non possiamo che riconoscere il valore di queste piccole rivoluzioni quotidiane.

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Inoltre, si evitano i rischi di infezioni causate da batteri ospedalieri, spesso più pericolosi, e si

Nel praticare il Rooming-in si scongiurano molti dei problemi legati alla visione precedente, e si favorisce un approccio basato sulla fisiologia. Questo modo di agire risalta l’importanza di assecondare i ritmi naturali del neonato e di creare un ambiente che favorisca l’allattamento al seno e il legame madre-figlio. Inoltre, si evitano i rischi di infezioni causate da batteri ospedalieri, spesso più pericolosi, e si permette alle madri di acquisire maggiore autonomia nella gestione dei bisogni del lattante.

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La raccomandazione di non condividere il letto durante il sonno mantiene la sicurezza del neonato, permettendogli di avere un proprio spazio di riposo. In questo modo, il piccolo può sentirsi al sicuro e la madre può raggiungerlo facilmente in caso di necessità.

Rinunciare al Rooming-in sarebbe un grande spreco di opportunità, poiché numerosi studi stanno dimostrando l’importanza del legame tra madre e bambino per il benessere di entrambi. Favorire questo legame è fondamentale per migliorare la qualità della vita di tutti e favorire una crescita sana e equilibrata del bambino.