Il governo cambia idea: non ci sarà il taglio dell’IVA su assorbenti e prodotti per l’infanzia

Il governo cambia idea: non ci sarà il taglio dell’IVA su assorbenti e prodotti per l’infanzia

Nella bozza della nuova legge di bilancio, l’IVA al 10% per prodotti come pannolini, latte artificiale, assorbenti e coppette mestruali segna un’involuzione rispetto alle precedenti misure. Ma questa retromarcia non è che la punta dell’iceberg di una manovra che sembra voltare le spalle a una buona fetta della popolazione italiana.

Il Governo, pur promettendo sostegno alle famiglie, sembra orientato più verso la tradizione dei tagli che verso un reale aiuto concreto. Una tradizione che sembra prevalere su tutte le altre.

L’eliminazione della diminuzione dell’aliquota IVA agevolata al 5% per i prodotti per l’infanzia e il ripristino della tampon tax portano i prezzi di alcuni beni di prima necessità alzando i costi per le famiglie. Questa decisione, oltre a colpire le tasche dei consumatori, sembra rinnegare le promesse fatte in precedenza.

In questo contesto, si inserisce anche il problema della mancanza di asili nido e scuole per l’infanzia, un problema che non sembra avere una soluzione concreta nonostante le promesse del Governo. La promessa di iscrizioni gratuite a partire dal secondo figlio si scontra con la mancanza di strutture adeguate per accogliere tutti questi bambini.

E poi c’è la questione della decontribuzione per le lavoratrici madri con più di un figlio che, allo stesso modo, sembra avere dei limiti che escludono molte donne in difficoltà. Le madri con contratti precari e le casalinghe non ricevono alcun aiuto, così come le mamme con un solo figlio e le coppie senza figli.

In un Paese dove si parla tanto di famiglia, sembra che le voci meno influenti siano proprio quelle che hanno bisogno di maggiore sostegno. Ma questa è la realtà di una società che spesso privilegia le tradizioni e le convenzioni più che le reali esigenze dei cittadini. E così, tra promesse non mantenute e misure che sembrano rigide e poco adattabili alla variegata realtà delle famiglie italiane, ci si ritrova con un bilancio che sembra preoccuparsi di tutto tranne che del benessere effettivo delle famiglie.