Bambini troppo piccoli non possono comprendere la frase «Sei troppo piccolo per capire», che include anche i nostri silenzi”

Bambini troppo piccoli non possono comprendere la frase «Sei troppo piccolo per capire», che include anche

Sono come spugne, assorbono le emozioni e le tensioni dell’aria, percependo le vibrazioni delle discussioni e dei silenzi. E se non troviamo le parole per spiegare loro cosa sta succedendo, lasciamo che siano i loro immaginari a riempire i vuoti, creando paure e ansie che potrebbero evitare se riuscissimo a comunicare in modo chiaro e sincero.

Ma non sempre è facile. Ci sono argomenti complicati, come la malattia, la morte, le difficoltà economiche, che vorremmo proteggerli dal conoscere. E invece, come in un gioco di equilibrio, dobbiamo trovare il modo di parlare loro di queste cose senza sovraccaricarli, senza negare la realtà ma senza neanche privarli della serenità dell’infanzia.

E poi ci sono i nostri errori, le nostre parole dette senza riflettere, i nostri gesti impulsivi che vorremmo cancellare. Anche qui, la tentazione è quella di nascondere, di minimizzare, di sperare che passi inosservato. Ma invece sarebbe meglio prendere coraggio, ammettere di essere umani, chiedere scusa e spiegare che anche noi sbagliamo, ma che ciò non cancella l’amore e il rispetto che proviamo per loro.

Il linguaggio dei bambini non è solo fatto di parole, ma anche di silenzi, di sguardi, di gesti. E spesso sono più attenti di quanto crediamo. Sanno cogliere le incongruenze tra le parole dette e i sentimenti veri che proviamo, e riescono a leggere di più di quanto pensiamo di comunicare. Sono maestri nell’arte dell’osservazione, e forse dovremmo imparare a comunicare con loro anche attraverso il silenzio, ascoltando le loro domande implicitite e cercando di rispondere con sincerità e delicatezza.

Riuscire a parlare con i bambini in modo chiaro e onesto non è solo una questione di trasmettere informazioni, ma anche di costruire una relazione basata sulla fiducia e sulla comprensione reciproca. Rendere accessibili certi argomenti significa anche renderli parte del nostro mondo, accogliendo le loro domande e i loro dubbi con rispetto e pazienza. E forse, nel comunicare con loro in questo modo, impareremo anche noi stessi a guardare la vita con occhi più puri e meravigliati.

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I bambini imparano molte cose preziose osservando e apprendendo dalle nostre risposte.

E a volte noi stessi ci troviamo impreparati di fronte a questa capacità intuitiva dei bambini,

Invece, dovremmo cercare di spiegare le cose con parole semplici ma non banali, usando esempi concreti e storie che rendano l’argomento accessibile. Dovremmo stimolare la loro curiosità e la loro voglia di scoprire, anziché spegnere la fiamma della loro domanda con risposte evasive.

I bambini sono naturalmente inclini alla meraviglia, alla curiosità, alla voglia di comprendere. Sono come piccoli esploratori che affrontano il mondo con occhi nuovi ogni giorno. La loro capacità di apprendimento è incredibile, e spesso sorprendono gli adulti con le loro intuizioni e la loro capacità di collegare concetti in modo creativo.

In un certo senso, anche noi adulti dovremmo imparare da loro. Dovremmo mantenere viva la nostra curiosità, la capacità di rimanere stupiti di fronte alle meraviglie del mondo. Dovremmo continuare a porci domande, a cercare risposte, a non accontentarci delle spiegazioni superficiali ma a scavare sempre più in profondità. Questo è il segreto per rimanere giovani di spirito, per non fossilizzarci in certezze e pregiudizi.

I bambini sono dei veri maestri nell’arte di guardare al mondo con occhi nuovi. Dovremmo essere degli eterni apprendisti, pronti a imparare da loro. A lasciarci sorprendere, a mettere in discussione le nostre sicurezze, a desiderare di crescere non solo in età ma anche in saggezza. E forse, in questo scambio continuo di conoscenze e punti di vista, potremo ritrovare quella meravigliosa capacità di stupirci che da adulti spesso dimentichiamo di avere.

I bambini anche riescono a comprendere i messaggi impliciti contenuti nei momenti di silenzio

Sanno cogliere le incongruenze tra le parole dette e i sentimenti veri che proviamo, e riescono

I bimbi, in effetti, sono come piccoli sismografi, capaci di captare le più sottili vibrazioni emotive nell’atmosfera che li circonda. E non solo: essi sono in grado di cogliere anche il significato nello spazio di una pausa, nel silenzio di un gesto incompiuto, nel misterioso linguaggio degli adulti.

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Nella ricerca condotta dallo psicologo Meltzoff emerge questa straordinaria capacità dei bambini di leggere nel vuoto, di interpretare i nostri stati d’animo anche quando noi stessi fatichiamo a comprenderli. Si tratta di un vero e proprio sesto senso, una forma di conoscenza pre-verbale che sfugge alla razionalità eppure è fondamentale per il loro sviluppo.

È un po’ come se i bambini avessero accesso a una sorta di codice segreto che governa il mondo degli adulti, un codice formato non da parole, ma da emozioni e sottili sfumature emotive. E a volte noi stessi ci troviamo impreparati di fronte a questa capacità intuitiva dei bambini, incapaci di mascherare il nostro stato d’animo di fronte a occhi così penetranti e attenti.

Eppure, anche noi adulti spesso ci ritroviamo in difficoltà nel comunicare certe emozioni ai nostri figli, impegnati a trovare le parole giuste per esprimere ciò che proviamo. È importante però essere sinceri con loro, spiegare che a volte anche noi fatichiamo ad affrontare certi argomenti, che la vita è fatta anche di zone d’ombra e di incertezze. Solo così potremo instaurare un dialogo autentico, basato sull’onestà e sulla condivisione delle emozioni.

Come fare la scelta delle parole giuste per spiegare qualcosa

Dobbiamo ammettere di aver sbagliato, di aver alzato la voce per la rabbia, ma anche mettere

Nella vita di tutti i giorni, ci troviamo di fronte a situazioni inaspettate, a conversazioni difficili da affrontare, a immagini che non avremmo mai voluto che i nostri occhi vedessero. E in queste occasioni, spetta a noi adulti trovare le parole giuste da dire ai nostri bambini, per aiutarli a comprendere il mondo che li circonda.

Un litigio con il partner, ad esempio, può essere un momento delicato da gestire di fronte ai nostri figli. Dobbiamo spiegare loro che le discussioni fanno parte delle relazioni umane, che è normale avere dei momenti di tensione, ma che è importante anche saper trovare un modo per risolvere i conflitti in maniera pacifica. Dobbiamo ammettere di aver sbagliato, di aver alzato la voce per la rabbia, ma anche mettere in luce l’importanza di sapersi ascoltare e comprendere reciprocamente, nonostante le difficoltà.

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Anche quando ci troviamo di fronte a immagini inaspettate o inappropriati per la loro età, dobbiamo affrontare la situazione con sincerità e sensibilità. Nascondere la realtà o liquidare la questione con superficialità può solo aumentare la curiosità o la confusione dei nostri bambini. Dobbiamo essere pronti a rispondere alle loro domande, adattando il nostro linguaggio alla loro età e capacità di comprensione, senza sottovalutarne l’intelligenza e la sensibilità.

In fondo, tutto dipende da noi, dalle parole che scegliamo di dire e da quelle che scegliamo di tacere. Dobbiamo essere consapevoli del potere delle nostre parole, della capacità dei nostri bambini di cogliere le sfumature non dette. Non dobbiamo sminuirli, ma piuttosto dialogare con loro in maniera aperta e sincera, riconoscendo la loro capacità di percepire e comprendere il mondo che li circonda. In un’epoca in cui la tecnologia avanza a passi da gigante, spesso siamo sorpresi dalla loro capacità di cogliere e comprendere ciò che accade intorno a loro, e dobbiamo essere pronti ad accogliere e rispondere alle loro domande con la giusta sensibilità.

In fondo, è nostro dovere accompagnare i nostri bambini nel cammino della vita, preparandoli ad affrontare le sfide e le complessità del mondo che li circonda, con sincerità, amore e comprensione.