Gli studenti dell’Università di Washington hanno condotto uno studio che ha svelato le conseguenze fisiche e psicologiche della violenza subita dalle donne da parte dei partner e degli abusi subiti dai bambini. Rischio di aborto spontaneo, depressione e autolesionismo con percentuali molto alte: non si tratta di banali dati statistici, ma di vere e proprie ferite dell’anima e del corpo.
Si tende sempre a parlare degli episodi isolati di violenza domestica, per poi dimenticarsene rapidamente, quando la luce dei riflettori si sposta altrove. Tuttavia, le ferite mentali e fisiche che la violenza domestica infligge a genitori e figli perdurano nel tempo e sono devastanti.
I ricercatori dell’Università di Washington, guidati dal dottor Spencer, mossi proprio da questa consapevolezza, hanno condotto uno studio pubblicato sulla rinomata rivista Nature, focalizzato sulle conseguenze a lungo termine della violenza domestica. Nonostante esistessero 7 database e più di 4000 studi sull’argomento, i ricercatori hanno scoperto che mancava un quadro completo delle ripercussioni più comuni della violenza domestica nel corso degli anni successivi agli abusi.
L’allarme parte dai numeri impressionanti di donne e bambini vittime di violenza all’interno delle mura domestiche: si stima che nel mondo una donna su tre subisca violenza fisica o sessuale dal proprio partner. E non bisogna dimenticare che il 20% delle ragazze e il 10% dei ragazzi ha subito un abuso sessuale entro i 15 anni d’età, senza contare tutti i bambini esposti alla violenza tra i genitori.
Questa situazione rappresenta una grave violazione dei diritti umani e si configura come emergenza sanitaria, poiché le conseguenze fisiche e mentali della violenza domestica sono a lungo termine e particolarmente gravi.
Tra i dati analizzati, i ricercatori hanno individuato vittime che nel corso della vita hanno sviluppato disturbi d’ansia, attacchi di panico, asma, diabete di tipo 2, HIV/AIDS, malattie sessualmente trasmissibili, disturbi da uso di droghe, bulimia, schizofrenia, anoressia e malattie cardiache.
Le donne che hanno subito violenza hanno il 65% in più di probabilità di sviluppare, anche a distanza di anni, un disturbo depressivo, mentre il 35% di loro ha maggiori probabilità di aborto spontaneo nelle gravidanze successive alla violenza subita.
Per i bambini che hanno subito abusi, le conseguenze sono altrettanto gravi: il 45% di essi mostra una maggiore predisposizione all’abuso di alcol e il 35% all’autolesionismo. È evidente che la violenza subita in famiglia lascia ferite profonde e durature.
I ricercatori hanno inoltre rivelato che la violenza contro i partner e quella contro i figli spesso vanno di pari passo: un compagno violento tenderà molto probabilmente ad essere anche un padre violento. La violenza domestica, dunque, si ramifica e colpisce molteplici vite all’interno delle mura domestiche.
Essere consapevoli di queste gravi ripercussioni è fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica, individuare precocemente i segnali di pericolo e adoperarsi affinché questa piaga dell’umanità possa essere contrastata in maniera efficace. La lotta contro la violenza domestica è una sfida cruciale per il benessere delle famiglie e della società nel suo complesso.