Più del 60% degli studenti soffre di problemi di vista, spesso non corretti, secondo le statistiche.

Più del 60% degli studenti soffre di problemi di vista, spesso non corretti, secondo le statistiche.

Era una mattina grigia, ma non da annegare nel grigio uniforme e opprimente: c’era qualcosa di luminoso nell’aria, un’energia che si diffondeva tra gli studenti che si dirigevano verso le aule scolastiche. Gli occhi di quei giovani erano scrutatori, desiderosi di cogliere tutto ciò che la vita aveva da offrire loro, eppure, secondo un’indagine condotta sugli alunni di 12 plessi scolastici milanesi, oltre la metà di loro era affetta da disturbi della vista. E sebbene fosse comprensibile che il 60% di loro non avesse ancora ricevuto alcuna correzione visiva, né occhialilenti a contatto, ciò destava in me una certa inquietudine.

L’avarizia della nostra società nel riconoscere e affrontare i problemi visivi dei giovani mi faceva riflettere sul modo in cui spesso trascuriamo le necessità più basilari delle persone, anche quando si tratta di qualcosa così fondamentale come la capacità di vedere chiaramente il mondo che ci circonda. E non potevo fare a meno di pensare a quanto questa mancanza di attenzione nei confronti della salute visiva potesse avere ripercussioni sulla capacità degli studenti di apprendere e di esplorare il mondo con occhi vigili e curiosi.

La vita è un viaggio e, come in ogni viaggio, è essenziale poter contare su una bussola affidabile che ci permetta di orientarci e di cogliere le sfumature più delicate del paesaggio che ci circonda. Se il nostro sguardo è offuscato da difetti visivi trascurati, rischiamo di smarrire il senso della direzione e di perdere la gioia di esplorare ciò che ci circonda.

E così, mentre osservavo quei giovani carichi di potenzialità ma privi della correzione visiva di cui avrebbero avuto bisogno, non potevo fare a meno di chiedermi come avrebbero affrontato le sfide che la vita avrebbe loro riservato. Forse, se riuscissimo a porre maggiore attenzione alle esigenze più elementari dei nostri giovani, potremmo contribuire a formare individui più consapevoli e pronti ad affrontare il mondo con occhi aperti, pronti a cogliere ogni dettaglio e ad apprezzare la bellezza che li circonda.

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I risultati ottenuti dall’indagine condotta su “Ci vediamo a scuola”

È un po' come se ci comportassimo con la vista come con tante altre cose nella

Nella società moderna, sempre più connessa e sempre più dipendente dalle tecnologie digitali, i problemi legati alla vista sono in costante aumento. La nostra capacità visiva è sollecitata in modi sempre più intensi e prolungati, e ciò può comportare conseguenze negative sulla salute oculare. In un’epoca in cui passiamo gran parte del nostro tempo davanti agli schermi, è fondamentale prestare attenzione alla salute dei nostri occhi e a quella dei più giovani, che sono particolarmente esposti a questo tipo di stress visivo.

L’indagine condotta da Idor De Simone mette in luce una realtà preoccupante, ma non sorprendente. La vista è uno dei nostri sensi più importanti, eppure spesso non le diamo l’attenzione che merita finché non si presentano problemi evidenti. È un po’ come se ci comportassimo con la vista come con tante altre cose nella vita: non ci rendiamo conto del suo valore finché non ne rischiamo la perdita o la compromissione.

Se da una parte questa ricerca ci mette di fronte a cifre allarmanti riguardo alla diffusione dei disturbi visivi tra i giovani, dall’altra ci offre l’opportunità di riflettere su quanto sia fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica e il corpo docente sull’importanza di preservare la salute visiva fin da giovani. La vista non è soltanto la capacità di percepire il mondo esterno, ma è anche una componente essenziale dell’apprendimento e dell’interazione con l’ambiente circostante.

Il dato relativo al numero di studenti che non indossano alcuna correzione per i disturbi della vista è particolarmente significativo. Riflette un atteggiamento diffuso, forse in parte dovuto a disattenzione o scarsa consapevolezza, nei confronti della salute visiva. È un campanello d’allarme che ci invita a riflettere su come possiamo promuovere una maggiore consapevolezza riguardo a questo tema, sia tra gli adulti che tra i giovani, e a considerare la vista non solo come una questione medica, ma anche come un elemento cruciale per la qualità della vita e dell’apprendimento.

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In definitiva, l’indagine di Idor De Simone ci proietta su uno sfondo in cui la questione della vista si intreccia con temi più ampi legati alla società contemporanea: l’importanza della prevenzione, la consapevolezza dei rischi legati alle nuove tecnologie, la necessità di una maggiore attenzione alle esigenze fisiologiche e psicologiche dei giovani. Una realtà complessa, in cui l’aspetto medico si intreccia con una serie di riflessioni che riguardano la nostra vita quotidiana e il modo in cui ci rapportiamo all’ambiente che ci circonda.

Il cattivo utilizzo dei dispositivi tecnologici è una delle cause dei problemi di vista

Forse, se riuscissimo a porre maggiore attenzione alle esigenze più elementari dei nostri giovani, potremmo contribuire

Il costante aumento dei problemi di vista è come una trama invisibile che si intreccia con il nostro stile di vita, e forse anche con la nostra epoca. Accanto alle nuove tecnologie, che ci tengono costantemente connessi e concentrati sui dispositivi digitali, si è insinuata anche la pandemia da Covid 19, che ha portato i giovani a trascorrere sempre più tempo davanti agli schermi, costretti dalla necessità della Didattica a Distanza. Questo quadro sociale è quanto mai complesso, e va letto alla luce di un altro dato significativo: quello dei disturbi dell’apprendimento.

Nel corso di un’indagine condotta su un campione di studenti, è emerso che una parte significativa di coloro che presentavano disturbi specifici dell’apprendimento, noti come DSA, aveva anche problemi di vista. E ancora, molti di loro non avevano corretto tali difetti, né attraverso l’uso di occhiali o lenti a contatto, né con la pratica di ginnastica visiva. Sembra quasi che ci sia un legame profondo tra la percezione del mondo esterno e l’elaborazione delle informazioni, un nesso indissolubile che riguarda la nostra capacità di apprendere e comprendere.

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Ma come fronteggiare questo aumento preoccupante dei problemi visivi e, più in generale, preservare la salute dei nostri occhi? Gli esperti raccomandano di utilizzare correttamente gli strumenti digitali, mantenendoli alla giusta distanza e facendo regolari pause visive. Oltre a questo, è fondamentale anche curare l’illuminazione dell’ambiente in cui ci troviamo, assicurandoci che sia uniforme per evitare affaticamento e stress visivo.

Ecco dunque una serie di accorgimenti pratici che sembrano richiedere una sorta di disciplina visiva, una consapevolezza costante dei nostri gesti e dei nostri comportamenti. Un invito a prendersi cura della propria vista, certamente, ma forse anche a riflettere su come ci rapportiamo al mondo che ci circonda, su come percepiamo le cose e su come le interpretiamo. Sembra quasi che dietro la lente dei nostri occhiali si nasconda un mondo più ampio, fatto di connessioni invisibili che vanno ben oltre la pura fisicità dell’atto di vedere.