Il genitore, come un navigatore esperto, deve saper mantenere il controllo della propria nave familiare anche quando le onde diventano agitate e il vento soffia forte. Ma a volte è difficile trattenere lo scoppiare della tempesta interiore di fronte alle provocazioni dei figli, alle loro pretese e ai loro capricci. È qui che si manifesta la vera maturità di un genitore, nella capacità di restare calmi e riflettere prima di reagire impulsivamente.
Mi ritrovo spesso a meditare su quanto sia complicato mantenere l’autocontrollo, specialmente quando la stanchezza e la frenesia della vita quotidiana si fanno sentire. Ciò mi porta a desiderare una sorta di riconoscimento pubblico per ogni volta che riesco a non cedere alla tentazione di lasciarmi andare a un accesso di rabbia. Un premio, una medaglia, qualsiasi cosa che renda tangibile il mio sforzo e mi dia la sensazione di essere apprezzata e compresa.
Eppure, siamo noi genitori a insegnare con l’esempio, con le nostre azioni e il nostro comportamento, più che con le nostre parole o i nostri ruggiti interiori. Anche se a volte vorremmo proprio poter ruggire con tutta la forza del nostro essere, per farci sentire anche dalla giunta riunita in piazza, siamo consapevoli che è la calma e la determinazione ad essere esempi tangibili per i nostri figli.
E così, con un mix di autocontrollo e pazienza, cerchiamo di impartire le nostre lezioni quotidiane, consci che il lampo nei nostri occhi potrà essere il segnale che i nostri figli recepiranno, anche se un giorno, guardando i film di Kubrick, avranno la sensazione di déjà vu di fronte a certe situazioni.