La preside del liceo Bottoni racconta la sua trasformazione da studentessa ribelle a dirigente modello e riflette sul significato dell’educazione nella scuola di oggi: “Aiutare gli alunni a dare il massimo di sé stessi è fondamentale”

La preside del liceo Bottoni racconta la sua trasformazione da studentessa ribelle a dirigente modello e

Sì, perché a vent’anni si è sempre in cerca di qualcosa di diverso, si è sempre alla ricerca di qualcosa di più. E questa ricerca, questa insoddisfazione, è normale a quell’età. Gli studenti di oggi, con tutto il peso e la pressione che la società moderna impone loro, riescono comunque a mantenere viva la capacità di ribellione e di lotta per i propri ideali.

Nel salire le scale del liceo Bottoni, si percepisce un’atmosfera di cambiamento. Le porte automatiche, decisioni innovative, testimoniano un’intenzione di andare incontro ai tempi che cambiano. E proprio di fronte all’ufficio della Presidenza, si trova un cartello che raffigura delle mani rosse attorno a un’enorme scritta “Basta”, un segno della consapevolezza e dell’impegno degli studenti contro le ingiustizie.

Giovanna Mezzatesta, preside del liceo, condivide la sua esperienza come studentessa ribelle ma brillante, sottolineando come il mondo e la scuola siano oggi diversi. Riconosce che gli studenti di oggi sono spinti da paure e incertezze, ma anche dalla ricerca di un significato e da una crescente consapevolezza sociale, oltre alla solita tendenza a sentirsi inadeguati.

Intervistata in occasione della giornata internazionale dell’educazione, il suo approccio all’educazione è improntato alla formazione di cittadini consapevoli e capaci di lottare per i propri ideali. La preside sottolinea l’importanza di educare al di là delle materie curricolari, di ascoltare gli studenti e di trasmettere empatia.

Mezzatesta racconta degli studenti che si sentono abbandonati dopo il lockdown, sottolineando come la scuola sia un importante punto di riferimento nella crescita dei ragazzi, non solo dal punto di vista accademico ma anche emotivo e sociale.

Ritornando ai tempi in cui frequentava la scuola, la preside racconta di essere stata una studentessa modello dal punto di vista accademico, ma sicuramente non nella condotta. Riconosce che la scuola sia cambiata poco nel corso degli anni, ma sottolinea come sia importante formare cittadini consapevoli, in grado di confrontarsi con la diversità e di lottare contro le ingiustizie.

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Sulla decisione di togliere le pagelle di metà anno, la preside sottolinea l’importanza di smontare l’idea di una scuola incentrata esclusivamente sul voto e sulla valutazione, e promuove invece un approccio basato sull’analisi dei progressi degli studenti.

Quando si parla di pressione sugli studenti, Mezzatesta sottolinea come sia più la società che la scuola a esercitare questa pressione, sottolineando l’importanza di concentrarsi sul percorso di crescita e non solo sul risultato.

Infine, la preside esprime la sua opinione sull’importanza di festeggiare la giornata dell’educazione, sottolineando come l’educazione debba essere un impegno costante, non limitato a una singola giornata.