Sofia si sentiva come un’acrobatessa che doveva eseguire un numero complicatissimo, come se la sua vita fosse un equilibrismo senza rete di protezione. La giovanissima madre si confrontava ogni giorno con l’impossibilità di reggere contemporaneamente l’educazione del bambino e il completamento degli studi.
Il preside Dradi, invece, non poteva permettere che una studentessa così determinata abbandonasse il sogno della maturità. Per lui, l’istruzione era fondamentale, ma soprattutto l’empatia e il sostegno erano le chiavi per aprire le porte del futuro.
In breve tempo, la scuola si trasformò, da luogo di studio a casa nuova per un bambino, e gli studenti si adattarono con sorprendente naturalezza alla novità. Il liceo si trasformò in un ambiente accogliente, dove la maternità di Sofia divenne parte della vita quotidiana.
La vicenda di Sofia dimostra come, nonostante le difficoltà, sia possibile trovare soluzioni se si è determinati, ma soprattutto se si ha intorno un ambiente empatico e inclusivo. Il preside Dradi ha dimostrato una grande sensibilità e la capacità di mettersi nei panni degli altri, un insegnamento importante per tutti noi.
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