Non comportarti come una femminuccia!” – La frase sessista che impedisce ai bambini di esprimere liberamente la propria natura

“Ti stai comportando da maschiaccio”, “non fare la femminuccia”: queste due frasi, cariche di pregiudizi di genere, non hanno altro effetto se non quello di limitare la libertà dei nostri bambini di esprimere le proprie emozioni. Dobbiamo imparare a non proferirle più, ascoltando le lamentele dei nostri figli e rimproverando i loro errori senza tener conto del fatto che siano maschi o femmine.

Quante volte abbiamo cercato di trattenere a stento le lacrime, diventando paonazzi, quando cadendo dalla bicicletta nel cortile dell’asilo qualcuno ci incalzava dicendoci “Ma dai, non fare la femminuccia“. Questa frase, intrisa di sessismo, parte dal presupposto che certi atteggiamenti, emozioni e giochi siano prerogativa delle bambine. Come se provare emozioni non fosse un’esperienza condivisa da tutti gli esseri umani, ma dipendesse dal nostro genere.

Convincere un bambino o una bambina che non può lasciarsi andare alle proprie emozioni in una certa situazione, perché altrimenti verrebbe considerato ridicolo agli occhi degli altri, è, in realtà, un modo per istruirli a credere che le emozioni non siano naturali, ma piuttosto delle colpe da reprimere. E in questo modo li priviamo della possibilità di esprimersi pienamente e autenticamente. Bisognerebbe invece avere il coraggio di accogliere e valorizzare la gamma completa delle emozioni umane, senza distinzioni di genere. Sarebbe importante rivolgersi ai bambini in modo che possano sviluppare la consapevolezza delle proprie emozioni e imparino a gestirle in modo sano, senza doversi conformare a rigidi cliché di genere.

Sei davvero una ragazza molto mascolina!

In realtà, la definizione di “maschiaccio” è solo una costruzione sociale che cerca di imporre limiti e confini su ciò che è accettabile per una ragazza. Ma la realtà è che ognuno di noi è un individuo unico, con le proprie inclinazioni, passioni e modi di esprimersi. Forse sarebbe meglio non etichettare nessuno in base a stereotipi antiquati, permettendo a ciascuno di essere semplicemente se stesso.

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La vita è piena di sfumature e sfaccettature, e le persone non possono e non devono essere racchiuse in semplici categorie predefinite. Accettare e celebrare la diversità nei comportamenti e nelle personalità è il primo passo per una società più inclusiva e rispettosa delle differenze individuali.

I ragazzi che sono rimasti intrappolati nel machismo

In una società in cui le etichette di genere sembrano essere incise nella pietra, i bambini si trovano ad affrontare un labirinto di regole e aspettative che limitano la loro libertà di esprimersi pienamente. La distinzione tra comportamenti “da maschio” e comportamenti “da femmina” sembra essere la chiave di volta di questo labirinto, costringendo i bambini a conformarsi a modelli prestabiliti piuttosto che a seguire il sentiero della propria autenticità.

Ma questa è una trappola dalla quale dobbiamo liberarci, noi tutti, ogni giorno. una società maschilista impone agli uomini di nascondere la propria vulnerabilità dietro un’apparenza di forza e imperturbabilità, mentre le donne vengono confinate al ruolo di compagne deboli da essere salvate. È un’ingiustizia che ci riguarda tutti, perché impedisce ai bambini di esprimersi liberamente, di chiedere aiuto quando ne hanno bisogno e di essere accettati per ciò che sono, al di là dei limiti imposti dalle convenzioni sociali.

Eppure, lottiamo tutti per un mondo diverso, un mondo in cui non esistano più confini tra giochi da maschi e da femmine, in cui i colori non siano più etichettati come “maschili” o “femminili”. Questa lotta comincia con l’educazione dei nostri bambini, insegnando loro che la vera forza sta nell’essere se stessi, indipendentemente dal genere, e che chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma di coraggio e apertura verso gli altri.

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È un viaggio lungo e faticoso, ma è il viaggio che dobbiamo intraprendere se vogliamo costruire un mondo in cui tutti possano sentirsi liberi di essere se stessi, senza essere costretti in un labirinto di aspettative e preconcetti.

Cosa possiamo dire in questo momento?

In una società che si definisce moderna e aperta alla diversità, i genitori hanno il compito di educare i propri figli a essere sensibili e rispettosi verso gli altri, indipendentemente dal loro genere. Non possiamo più permetterci di educare i nostri figli in base a stereotipi di genere obsoleti, dobbiamo insegnare loro a essere empatici e rispettosi verso chiunque incontrino sulla loro strada.

I bambini devono imparare a esprimere le proprie emozioni senza vergogna, a sentirsi liberi di essere chi sono e a rispettare la diversità altrui. Questa è una lezione fondamentale che dovremmo tutti imparare, per costruire una società migliore e più inclusiva.

Possiamo insegnare loro che la sensibilità non è una debolezza, ma una grande forza, e che il rispetto per gli altri non conosce barriere di genere. Dobbiamo essere i primi a dare l’esempio, ad essere sensibili e rispettosi nei confronti dei nostri figli e di chiunque ci circondi, per trasmettere loro questi valori importanti che faranno di loro adulti migliori.

E così, giorno dopo giorno, possiamo contribuire a educare una generazione che non sarà più limitata da stereotipi di genere, ma che sarà libera di esprimersi e di essere sé stessa in modo autentico e rispettoso.