Giochi educativi per bambini: la scienza conferma l’importanza del gioco nella formazione dell’intelligenza. Ecco 4 suggerimenti per allenare la mente dei più piccoli.

Giochi educativi per bambini: la scienza conferma l’importanza del gioco nella formazione dell’intelligenza. Ecco 4 suggerimenti

Il gioco, nelle sue molteplici forme e modalità, rappresenta una sorta di palestra per la mente dei bambini, una palestra che li aiuta a sviluppare la creatività, la capacità di risolvere i problemi, la socializzazione e persino l’autostima. In effetti, il gioco è molto di più di un semplice intrattenimento; è un meccanismo di apprendimento essenziale che accompagna i bambini lungo il percorso della crescita.

Nel mondo frenetico e competitivo in cui viviamo, c’è il rischio che il gioco venga messo in secondo piano, considerato quasi un lusso o un semplice passatempo. Tuttavia, la ricerca della professoressa Harding ci ricorda che il gioco è un elemento cruciale nella formazione dei nostri figli, una componente fondamentale per il loro futuro e la loro realizzazione personale. In un certo senso, potremmo dire che giocare è il lavoro dei bambini, il modo in cui esplorano il mondo, imparano e si preparano ad affrontare le sfide che gli adulti dovranno affrontare.

Quando osserviamo i nostri bambini giocare, non dovremmo sottovalutare l’importanza di quei momenti. Ogni risata, ogni tentativo, ogni gesto durante il gioco è parte integrante del processo di crescita e apprendimento. È un pezzo del puzzle che contribuisce a formare la loro identità, la loro intelligenza emotiva e le loro capacità cognitive.

Quindi, la prossima volta che vediamo i nostri figli immersi nel gioco, dovremmo cercare di vedere oltre la semplice divagazione. Dovremmo essere consapevoli del fatto che, in quel preciso istante, stanno costruendo il fondamento su cui si erigerà il loro futuro. E forse, dovremmo imparare anche noi adulti a riappropriarci di quell’innocenza, di quella spensieratezza che solo il gioco sa regalare. Dopotutto, non è mai troppo tardi per imparare qualcosa dai bambini, soprattutto quando si tratta di qualcosa così essenziale come il gioco.

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Un gioco adatto a ciascuna fase del processo di crescita e sviluppo

È un pezzo del puzzle che contribuisce a formare la loro identità, la loro intelligenza emotiva

In ogni fase della vita c’è un gioco adatto allo sviluppo del bambino: Bubusettete, sembra un semplice gioco di nascondino, ma in realtà, già a 6 mesi, nascondere il volto tra le mani o camuffarsi sotto un telo attiva diversi percorsi neurali nei piccoli. Si impara la gestione dell’effetto sorpresa, si capisce la permanenza degli oggetti e si inizia a comprendere che le persone esistono anche se momentaneamente non sono visibili. I Giochi sensoriali, tra i 6 mesi e i 2 anni, permettono ai bambini di esplorare le diverse consistenze del mondo, stimolando la loro curiosità. Costruire una tana con sedie e coperte diventa un modo per soddisfare il desiderio di creare uno spazio tutto per sé, un esercizio di problem solving fin dalla più tenera età. Mentre il gioco del bowling, tra i 5 e i 6 anni, stimola la creatività e l’apprendimento del controllo e del conteggio.

Ma in un’epoca di giochi digitali e schermi luminosi, il valore del gioco tradizionale all’aperto o con materiali fisici può essere superato? La professoressa Jacqueline Harding suggerisce che le due modalità di gioco non debbano necessariamente entrare in conflitto. I benefici del gioco attivo, di gruppo e fisico restano ineguagliabili, anche di fronte all’avanzamento delle tecnologie. La complessità dell’uomo rimane insuperabile, e per fortuna le attività ludiche che coinvolgono la dimensione fisica e sociale continuano a mantenere il loro valore intrinseco, irrinunciabile per la crescita e lo sviluppo.