Un bambino di 3 anni non può essere adottato dalla famiglia affidataria perché i genitori biologici vivono troppo vicino: «Questa situazione rappresenterebbe per lui un secondo abbandono»

Un bambino di 3 anni non può essere adottato dalla famiglia affidataria perché i genitori biologici

Luca, un bambino che ha imparato l’arte del vivere in due mondi, tra la famiglia biologica e quella affidataria, si trova ora al centro di una decisione giudiziaria che sembra ignorare il legame affettivo e la continuità affettiva che ha instaurato con i suoi genitori affidatari. Il tempo trascorso, l’amore e la cura che hanno nutrito il suo percorso di crescita sembrano non essere sufficienti a garantirgli una continuità nel contesto familiare che conosceva come il suo unico e vero ambiente.

Il Tribunale, con la sua decisione, sembra ignorare le conseguenze psicologiche di un nuovo cambiamento per il piccolo Luca, che ora si trova a dover affrontare un’altra separazione e l’incertezza della sua situazione familiare.

La vita è fatta di relazioni e di legami affettivi, ma sembra che in questa storia giudiziaria, questi elementi vengano trascurati. Il cuore di un bambino non può essere manipolato con decisioni burocratiche, ma richiede attenzione e sensibilità verso le sue necessità emotive.

In questa vicenda, emerge una contraddizione evidente tra ciò che è giusto e ciò che è determinato dalla legge. La giustizia dovrebbe mettere al centro il benessere dei minori, anziché limitarsi a valutare criteri geografici e tecnici.

La protesta e l’indignazione di coloro che si battono per Luca sono segnali di una società che non accetta l’ingiustizia e che cerca di difendere i diritti dei più deboli. Speriamo che il Tribunale, ascoltando le voci di chi ama e si preoccupa per Luca, possa riconsiderare la sua decisione e agire nell’interesse del bambino, garantendogli quella serenità e continuità affettiva di cui ha tanto bisogno.

LEGGI ANCHE:  Attività montessoriane specifiche per bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, pensate per favorire lo sviluppo della motricità e l'incoraggiamento della creatività e dell'immaginazione.